PARCHEGGIO GIANICOLO
Il primo intervento di Cipa in Vaticano è stato nel 1998 l'esecuzione di una galleria per un tappeto mobile di collegamento tra piazza S.Pietro e parcheggio del Complesso polifunzionale nell'area della Pontificia Università Urbaniana di Roma.
Mentre il parcheggio fu costruito in occasione del Grande Giubileo del 2000. In esso realizzammo i due percorsi pedonali di via Padre Pfeiffer e di Porta Cavalleggeri, oltre ai fornici di ingresso.
Nel 1999 realizzammo la galleria di via Padre Pfeiffer, la cui tortuosità, unita alla forte pendenza, costituì una sfida magistralmente superata in soli tre mesi di lavorazioni. Essa rappresenta, congiuntamente a quella di Porta Cavalleggeri, il collegamento pedonale meccanizzato tra la Piazza San Pietro ed il parcheggio per auto ed autobus costruito in zona Gianicolo in occasione del Grande Giubileo 2000. La galleria collega, su una lunghezza totale di 108 metri, livelli a differenza di quota di oltre 14 metri. Gli obbligati punti di partenza e di arrivo, congiuntamente alla necessità di evitare l'attraversamento di fondazioni di corpi fabbrica esistenti, hanno imposto il tracciato poi realizzato. In dettaglio la galleria, il cui scavo è avvenuto dall'alto verso il basso, inizia dall'ultimo livello inferiore del parcheggio, con un innesto di 8 metri in piano e una sezione di scavo di 41 m2; successivamente presenta una prima rampa con pendenza del 58% e lunghezza 13 metri; ancora si prosegue con un pianerottolo di riposo che si sviluppa per 12 metri, curvando a sinistra per 45°; segue la seconda rampa, simile alla precedente, che sbarca in un terzo pianerottolo lungo 10 metri che curva a sinistra di circa 80°. In corrispondenza del terzo pianerottolo, la sezione subisce un brusco restringimento, portandosi a 16 m2 per consentire il sottoattraversamento delle antiche mura Vaticane. Un ulteriore restringimento a 12 m2 per consentire l'attraversamento della Casa Generale dei Gesuiti ed innestarsi nel recapito finale di via Pfeiffer a poche centinaia di metri dal colonnato di Piazza San Pietro. La problematica maggiore, aggravata dalla non linearità del percorso, è stata determinata dalla notevole pendenza. La soluzione è stata nell'adozione di dumpers cingolati (gatti delle nevi) con capacità di carico fino a 3 m3, il cui uso ha consentito di risolvere il problema dello smarino, in primo luogo, ma anche dell'accosto al fronte di avanzamento di tutti i materiali necessari. L'avanzamento è stato eseguito per la maggior parte con l'utilizzo di attrezzatura multifunzione del peso di 10 t dotabile, mediante sistema ad attacco rapido, di testa fresante, di martello demolitore, di ripper, di benna rovescia e frontale, di cestello portapersone e di pinza posacentine. L'impossibilità fisica di eseguire consolidamenti in calotta ha imposto uno scavo con estrema cautela, in molti casi eseguito a mano, nonché l'utilizzo di centine doppie a passo 80 cm, con uso massivo e frequentissimo di spritz-beton a copertura delle centine e del fronte di avanzamento.
Il rivestimento definitivo è stato condotto dal basso verso l'alto, con opere di carpenteria esclusivamente tradizionale a causa delle numerose curve e dei salti di livello. Il secondo percorso, quella di Porta Cavalleggeri, presenta un percorso più lineare che si sviluppa lungo 140 metri con una pendenza del 10,75%, di cui i primi 52 metri con sezione di scavo di 34 m2, cui seguono 50 metri dove durante l'esecuzione si decise di allargare lo scavo e seguire l'andamento delle fondazioni di un muraglione sovrastante. Gli ultimi metri sono costituiti da uno scatolare costruito a cielo aperto che con brusca variazione porta la sezione a 19 m2.
Apertura fornici in antiche Mura Vaticane per il collegamento al parcheggio del Complesso polifunzionale nell'area della Pontificia Università Urbaniana di Roma.
Scheda lavoro
Luogo: Italia - Roma
Periodo: Gennaio 1998 - Dicembre 2000
Stato Avanzamento Lavoro: 100%
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